Ricostruzione unghie: guida completa, prezzi, kit, prodotti, foto, accessori, gel

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Per mostrare unghie colorate e sempre perfette, molte donne ricorrono alla ricostruzione: alcune rivolgendosi all’estetista, altre a casa da sole. Ma come si effettua una ricostruzione? Quali sono le tecniche principali? Quali accessori e prodotti servono? Ci sono pericoli/controindicazioni? In questo articolo risponderemo a queste e altre domande, fornendo una guida completa su una tecnica estetica ormai sempre più di moda, ma sulla quale circolano ancora affermazioni contraddittorie e poco chiare.

 

I principali metodi di ricostruzione: l’acrilico e il gel

Per ricostruire le unghie naturali non c’è una sola tecnica. Si possono infatti distinguere due principali metodi di ricostruzione:

  • In acrilico: la ricostruzione in acrilico si effettua mischiando due ingredienti diversi (uno liquido e uno in polvere) e non necessita di polimerizzazione con il fornetto UV
  • In gel: la ricostruzione in gel invece richiede l’utilizzo del fornetto. Si usano le cartine oppure si applicano le unghie finte in plastica (le cosiddette tips) per allungare quelle naturali, dopodiché si stende il gel fotoindurente che va quindi asciugato usando la lampada UV o LED.

Da ricordare che la ricostruzione in gel è una procedura diversa – più lunga e complessa – rispetto alla semplice applicazione di un gel fotoindurente, anche se molte persone tendono a confondere i due procedimenti.

La terza opzione: la tecnica della polvere di seta

Le tecniche in gel e in acrilico sono le più diffuse, ma per completezza ricordiamo che la ricostruzione delle unghie si può effettuare anche con la tecnica della polvere di seta (fiberglass), che consiste nel ricoprire tutta l’unghia naturale con un foglio di seta o di lino, attraverso un apposito collante. Alla fine si stende uno smalto tradizionale. Dal punto di vista estetico i risultati sono ottimi, ma meno duraturi rispetto a quelli garantiti da una ricostruzione in gel o in acrilico, anche perché si tratta di un procedimento decisamente più rapido, meno complesso e invasivo.

Ricostruzione in acrilico: la procedura e l’occorrente

La ricostruzione in acrilico avviene utilizzando una pallina di resina formata da due sostanze, un polimero in polvere e un monomero liquido.
Ecco tutti i passaggi necessari per effettuare questo tipo di ricostruzione:

  • In prima battuta si preparano le unghie limandole, eliminando resti di smalto vecchio, spingendo le cuticole ed opacizzando la superficie dell’unghia con il buffer
  • Si stende quindi uno strato di primer e si aspetta che asciughi all’aria (serve per migliorare l’adesione dell’acrilico)
  • Se si vuole allungare le unghie, si applica una tip o una cartina
  • Si prepara la resina dosando con precisione le due sostanze (quella liquida e quella solida), per poi intingere il pennello prima nel liquido e poi nella polvere
  • Si applica sull’unghia la pallina di resina che si sarà formata sulla punta del pennello, modellandola velocemente in modo da creare una copertura dello spessore e della forma desiderata. Il prodotto si asciuga all’aria al massimo in 2 minuti
  • Come ultimo passaggio, a ricostruzione ultimata, si possono limare le unghie per migliorare la forma.

Il procedimento in sé tutto sommato non è particolarmente complicato, ma non è neanche semplicissimo: ci vuole molta precisione nel dosare perfettamente la polvere e il liquido (altrimenti la resina non sarà affatto facile da modellare), nonché destrezza e velocità nello stendere la resina sull’unghia, prima che si asciughi e quindi si solidifichi.

Ecco un video, pubblicato da GeoCreations, in cui è possibile vedere come realizzare una ricostruzione in acrilico:

I prodotti e gli accessori necessari per questo tipo di ricostruzione non sono tantissimi: oltre a quelli da usare per la preparazione (lime, buffer, cleaner sgrassatore, disinfettante, bastoncini per cuticole, etc.) servono solo il primer, la polvere acrilica (si può scegliere, a seconda delle esigenze, quella trasparente oppure quella colorata per realizzare decorazioni o la french manicure), il liquido monomero e un buon pennello Kolinsky a punta in martora.

Ricostruzione in gel: procedura e occorrente

Molto diversa è la tecnica della ricostruzione in gel. In comune con la ricostruzione in acrilico c’è praticamente solo la fase preparatoria, che resta sempre fondamentale in quanto su un unghia più lucida, opacizzata e completamente pulita (senza resti di smalti precedenti) il gel attecchisce molto meglio.
Dopo aver preparato adeguatamente l’unghia, bisogna decidere se applicare le tips (vere e proprie protesi di plastica) o le cartine per l’allungamento.
Quale delle due opzioni è la migliore? Dipende un po’ da dai gusti personali, ma anche dalle caratteristiche dell’unghia.

In linea di massima, le tips sono la soluzione migliore quando si vuole ottenere un allungamento significativo su unghie corte e sufficientemente regolari. Diventano inoltre una scelta obbligata per tutte le donne che hanno il vizio di mangiarsi le unghie, visto che quest’abitudine porta ad avere unghie prive di quel margine libero indispensabile per posizionare la cartina. Le cartine invece sono da preferire quando si ha una o più unghie spezzate, che devono quindi essere riportate alla stessa lunghezza delle altre.

 

Una volta scelto il metodo di allungamento, si può procedere con la ricostruzione vera e propria: le tips vanno applicate con l’apposita colla, mentre per le cartine la colla non è necessaria perché hanno già un materiale adesivo grazie al quale si attaccano subito al di sotto del margine libero dell’unghia.

Applicate le tips o le cartine, si passa alla stesura dei gel. Se si opta per il metodo trifasico, ne vanno stesi tre: gel base, gel costruttore colorato (in commercio se ne trovano di tutte le colorazioni, compresi quelli trasparenti) e per finire il sigillante. Altrimenti, se si sceglie il metodo bifasico, ne bastano due (un gel svolge due funzioni in una). Adesso c’è anche la possibilità di effettuare la ricostruzione con metodo monofasico: un gel unico che da solo svolge tre funzioni diverse e viene quindi utilizzato nei tre passaggi fondamentali della ricostruzione.Ogni volta che si stende uno strato di gel, occorre farlo polimerizzare (ovvero asciugare) nel fornetto UV o nella lampada Led.

In definitiva, il procedimento della ricostruzione in gel non è affatto complicato: può essere forse un po’ lungo (la lunghezza della procedura dipende anche dal tipo di fornetto usato e dai tempi che impiega per l’asciugatura) e, soprattutto all’inizio, richiede una certa manualità per l’applicazione delle cartine o delle tips: ma nulla di particolarmente difficile e che non si possa superare con un po’ di pratica.

In questo video, pubblicato da Deby Cannavò, potete vedere come realizzare una ricostruzione unghie in gel, passaggio dopo passaggio:

Per quanto riguarda l’occorrente, oltre ai soliti strumenti di lavoro per la manicure preparatoria (lime, buffer, bastoncini per le cuticole, cleaner sgrassatore, salviette e disinfettante, etc.), servono:

  • Tips o cartine: nel caso si scelgano le tips, occorrono anche il cutter per tip (per accorciarle o ridefinirle) e l’apposita colla
  • Primer (da stendere prima dei gel per migliorarne l’adesione)
    Pennello piatto per la stesura dei gel (se si ha in mente di fare delle decorazioni, ne occorrerà anche un altro, più sottile).
  • Gel: sui gel bisognerebbe aprire un discorso a parte, visto che in commercio è possibile trovarne di tantissimi tipi e marche. Come abbiamo già visto, a seconda del metodo scelto, se ne possono usare tre differenti per le tre fasi della ricostruzione o solo due. Oppure un unico prodotto.
    Diversa è anche la densità dei vari gel reperibili in vendita: i più facili da utilizzare sono quelli fluidi perché sono gel automodellanti (ovvero prendono forma velocemente) che eliminano quasi completamente la necessità di limarli al termine della catalizzazione con il fornetto
  • Fornetto UV o lampada Led: è lo strumento indispensabile per far asciugare i vari strati di gel.

Meglio l’acrilico o il gel?

Soprattutto se si è alla prima ricostruzione, capita spesso di essere indecise su quale scegliere fra le due tecniche principali: è meglio la ricostruzione in gel o in acrilico?

Attualmente il gel è la metodologia più utilizzata nei centri professionali onicotecnici in quanto presenta diversi vantaggi. E’ più semplice e versatile da utilizzare, più sicuro e garantisce risultati migliori dal punto di vista estetico: le unghie risultano più naturali e brillanti rispetto a quelle che si ottengono con l’acrilico. Anche chi decide per una ricostruzione fai da te opta spesso per la procedura con il gel, proprio perché è meno complicato riprodurla a casa da sole, anche se non si è particolarmente esperte.

Questo non significa che con l’acrilico non si possano ottenere buoni risultati, ma con questo materiale è necessario avere parecchia destrezza ed esperienza, perché, essendo poco elastico, non è facile da applicare e modellare quanto il gel.

I kit per la ricostruzione

Molte donne ricorrono all’estetista per ricostruirsi le unghie, ma non sono poche nemmeno quelle che ci provano a casa, da sole o con le amiche. In tal caso, occorre procurarsi tutto il materiale necessario che abbiamo visto prima, a seconda del metodo di ricostruzione scelto. Per risparmiare un po’ è possibile acquistare un kit per la ricostruzione: in commercio se ne trovano di ogni genere. Alcuni sono ultra accessoriati. Contengono anche strumenti di lavoro un po’ difficili da utilizzare (come la fresa elettrica) e tanti tipi di gel diversi, nonché tutti i prodotti necessari per una ricostruzione di alta qualità e vari accessori: dagli strumenti indispensabili per la preparazione delle unghie fino a diversi tipi di pennello, compresi quelli per la nail art.

Kit di questo tipo non sono affatto indicati per le neofite del settore, ma solo per chi è già esperta e sa quindi padroneggiare bene i vari prodotti e strumenti. Per chi è alle prime armi sono molto più adatti i kit per principianti, che includono solo gli strumenti strettamente necessari (e in genere in quantità inferiore rispetto ai kit avanzati). Si possono inoltre trovare in commercio sia kit senza lampada UV (o LED), che kit con inclusa la lampada: in questo modo, chi possiede già un valido fornetto per unghie e non ha necessità di sostituirlo, può optare per un kit privo di lampada.

Dopo quanto tempo è necessario effettuare il ritocco

Se eseguita correttamente e con materiali di buona qualità, una ricostruzione resiste bene nel tempo e rende necessario l’intervento di ritocco (per riempire l’inevitabile ricrescita dell’unghia) in media a tre settimane dal giorno della ricostruzione.

Di solito le onicotecniche consigliano di non aspettare più di 21, massimo 25 giorni per effettuare il ritocco, onde evitare che la ricrescita si faccia troppo evidente: questo comprometterebbe la stabilità dell’unghia e renderebbe necessario rifare una nuova ricostruzione.

La ricostruzione danneggia le unghie? Ci sono dei rischi?

Una questione che solleva molti dubbi è quella relativa alla sicurezza del trattamento di ricostruzione: può in qualche modo danneggiare le unghie o fare male alla pelle? Chiederselo è più che legittimo, visto che si tratta di una procedura un pochino “invasiva”, ma si può stare tranquille: se ci si affida a personale esperto che utilizza solo materiale di buona qualità e segue tutte le procedure in modo corretto, la ricostruzione non fa male in nessun modo alle unghie naturali. Meglio quindi diffidare di chi propone prezzi eccessivamente abbordabili (più avanti vedremo quali sono i costi medi di una ricostruzione), in quanto qualità e igiene del trattamento comportano necessariamente un certo costo.

Questo è un aspetto fondamentale da tenere presente perché qualche rischio connesso alla ricostruzione in effetti c’è. Ma è assolutamente evitabile se si osservano scrupolosamente alcuni semplici accorgimenti, come lasciare passare un certo lasso di tempo fra una ricostruzione e l’altra (se troppo ravvicinati, alla lunga i trattamenti possono indebolire e stressare le unghie) e utilizzare sempre i guanti protettivi o almeno applicare una crema con alto fattore di protezione quando si utilizza la lampada per unghie (per proteggere la pelle delle mani dall’azione dei raggi UV).

Un altro rischio legato a questo tipo di trattamento estetico è quello allergico: chi soffre di allergia a sostanze come gli acrilati (contenute nei gel fotoindurenti, nelle colle usate per attaccare le tips e nelle polveri acriliche) dovrebbe semplicemente evitare la ricostruzione, per non incorrere in irritazioni da contatto.

I prezzi di una ricostruzione (e dei ritocchi)

Veniamo ora ai costi indicativi di una ricostruzione dall’estetista. Quella in gel costa un po’ di più: in media 100 euro, contro i 60-80 euro della ricostruzione in acrilico. I prezzi comunque cambiano leggermente a seconda del centro estetico: alcuni centri fanno pagare la ricostruzione in gel intorno ai 70-80 euro, altri invece superano le 100 euro (il prezzo massimo può essere di 130-140 euro). Bisogna inoltre mettere in conto anche i costi dei ritocchi: in media, la spesa per un ritocco si aggira sui 25-30 euro (45-50 nei centri più cari).

 

Chi invece vuole affidarsi solo alle proprie risorse di onicotecnica in erba, dovrà naturalmente procurarsi tutto l’occorrente. Per una ricostruzione fai da te bisognerà sostenere una spesa iniziale abbastanza importante per comprare la lampada e tutti i prodotti necessari, ma alla lunga, evitando i costi delle sedute dall’estetista, si risparmierà parecchio.

Una buona soluzione per risparmiare può essere quella di acquistare un kit per la ricostruzione completo di lampada: i migliori possono arrivare a costare anche 200 euro, ma offrono davvero tutto quello che serve. Oppure, per iniziare, se non si è molto esperte, si può optare per un kit base che certamente avrà un costo nettamente inferiore. I kit in genere permettono sempre di risparmiare qualcosa, anche perché i costi dei gel, se acquistati separatamente, non sono esattamente bassissimi: un flaconcino da 15 ml costa in media 20-25 euro (comprandoli online si possono trovare anche a 10-15 euro, ma non è detto che siano di ottima qualità). Quelli migliori possono arrivare a costare anche sui 35-40 euro.


La mia passione per la scrittura mi ha portato in modo del tutto naturale a diventare redattrice web; di questo lavoro amo la possibilità di approfondire e condividere con i lettori gli argomenti che mi interessano. In particolare sono appassionata di tutto ciò che riguarda il settore benessere/trattamenti estetici.

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